Atterriamo a Evenes, giusto il tempo di ritirare il van e parte ufficialmente la settimana più norvegese della nostra vita. Prima tappa: Andenes, in cima alle Vesterålen, dove il vento sa di sale e le strade sembrano non finire mai. Arriviamo a Bleik, ci sistemiamo al Midnatsol e ceniamo guardando il mare del nord, che già da solo vale il viaggio. Poi giacche addosso e occhi al cielo: prima notte, prima caccia all’aurora boreale.

La mattina dopo ci aspetta l’oceano: tute termiche, gommone e balene. Il whale watching qui non è una gita turistica, è una roba da film: capodogli enormi che emergono davanti a te mentre il vento ti congela la faccia.

Quando torniamo a terra siamo mezzi ibernati ma felici, quindi risaliamo sul van e ci spostiamo verso sud, attraversando ponti e isole fino a Henningsvær, il villaggio degli artisti. Ceniamo e dormiamo in un rorbu, le casette rosse dei pescatori. Di nuovo fuori nella notte, sperando che l’aurora faccia la sua comparsa.

Il giorno dopo seguiamo la costa ovest: colazione a Unstad, dove i surfisti norvegesi affrontano onde artiche con la stessa tranquillità con cui noi affrontiamo il traffico del mattino, poi ci fermiamo a Hauklandstranda per un hiking panoramico fino a Uttakleiv, un posto così bello che quasi ti dimentichi di avere le dita dei piedi congelate. Nel pomeriggio arriviamo a Vikten, un villaggio di sabbia e vetro soffiato dove il tempo sembra fermarsi. Cena, e sì — altra notte di caccia all’aurora, che a questo punto è diventata un’abitudine quasi religiosa.

Ripartiamo il mattino dopo verso le Lofoten più iconiche: Reine, Sakrisøy e Å. Tutto quello che hai visto su Instagram, solo che dal vivo è mille volte meglio. Le casette rosse, le montagne appuntite, il mare che sembra finto. Dormiamo a Reine in un rorbu, ceniamo e passiamo la serata a fissare il cielo sperando in un colpo di fortuna verde.

Il giorno seguente ci aspetta l’hiking fino a Kvalvika Beach, una spiaggia nascosta tra le montagne raggiungibile solo a piedi. È uno di quei posti che ti fanno sentire minuscolo e immensamente vivo allo stesso tempo. Dopo la discesa, ci spostiamo verso Kabelvåg, dove ci aspetta un cottage.

caldo e una cena tranquilla, prima di tornare di nuovo fuori, testa all’insù e occhi puntati verso le stelle.

L’ultimo giorno lo dedichiamo al mare: RIB safari nel Trollfjord, tra scogliere e aquile di mare che ti passano sulla testa. Poi si torna verso nord, avvicinandosi all’aeroporto per l’ultima notte norvegese. Cena d’addio, brindisi con birra locale e ancora un’ultima, ostinata caccia all’aurora.

La mattina dopo riconsegniamo il van a Evenes, un po’ stropicciati ma con l’anima piena di luce verde e vento freddo. Le Lofoten sono finite, ma onestamente, dentro di noi, ci resteranno ancora per un bel po’.

Essendo l’artico un posto con un meteo decisamente particolare l’itinerario e le attività potrebbero subire variazioni impreviste.

In caso di annullamento delle attività a pagamento queste verranno completamente rimborsate.